Parco della Sila patrimonio dell’umanità

L'altopiano calabrese si candida nella lista UNESCO 2019

Il Parco Nazionale della Sila si candida come Patrimonio Mondiale dell’Umanità. La Commissione Italiana per l’UNESCO ha deciso ufficialmente di presentarla nella lista UNESCO per il 2019.

Unitamente alle Alpi del Mediterraneo (in realtà una candidatura transnazionale, insieme a Francia e Principato di Monaco), gli Ecosistemi forestali della Sila rappresenteranno in questa fase finale quanto di meglio l’Italia abbia da tutelare. La Sila in particolare è stata una scelta quasi obbligata, vista la sua importanza fondamentale, per via del suo essere «sede di straordinari processi ecologici che interessano gli ecosistemi delle foreste».
L’UNESCO ha come scopo «l’identificazione, la protezione, la tutela e la trasmissione alle generazioni future del patrimonio culturale e naturale di tutto il mondo». In questo senso i Patrimoni che entrano a far parte di questo club esclusivo rappresentano appunto l’eredità del passato di cui noi oggi beneficiamo e che occorre trasmettere alle generazioni future. Luoghi allo stesso tempo unici e tanto diversi come Venezia e l’Etna, il centro storico di Roma e, auspicabilmente molto presto, appunto la Sila.

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Lago Ampollino

I laghi silani

Nel parco, che si trova nel cuore della Sila – una vasta aerea montana tra le province di Cosenza, Crotone e Catanzaro – un ruolo fondamentale ce l’hanno i corsi d’acqua e i laghi. Il territorio infatti, è il più piovoso della Calabria, per questo al suo interno sono presenti i fiumi e i laghi più grandi della regione.
Gli attuali laghi silani hanno una caratteristica comune: sono tutti artificiali, realizzati nella prima metà del secolo scorso. I bacini sono nati in aree particolarmente paludose, presso ampie vallate, particolarmente favorevoli nell’ospitare bacini idrici, considerando la posizione geografica e la geologia del terreno. La loro creazione, avvenuta con lo sbarramento di dighe, ha dato una svolta significativa al territorio, infatti, sono sorti a ridosso di questi specchi d’acqua diversi paesi e insediamenti agricoli, che hanno portato allo sviluppo della zona.
Il lago Ampollino (che bagna tutte e tre le province), il lago Arvo e il lago Ariamacina sono i più importanti e rendono il panorama magico e incantato, sopratutto in inverno. Vi è inoltre un bacino, ad oggi completamente vuoto, che è il lago Votturino e diversi laghi estinti migliaia di anni fa a causa di forme di erosione delle loro soglie. Questi laghi sono il Mucone, che interessava pressoché l’areale dell’attuale lago Cecita, il più grande della Calabria, e il lago Trionto: a testimoniare la loro antica presenza ci sono le tracce di depositi pleistocenici contenenti materiale organico.

 

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Lago Arvo

 


Fonti: Ente Parco della Sila

 


Laureata in Scienze della Comunicazione e giornalista pubblicista dal 2008. Ha lavorato come collaboratrice e redattrice in quotidiani e settimanali. Ora collabora con un giornale online e con un free press. È appassionata di cinema e sport.