Un mese in fondo al lago

Un cittadella della scienza in fondo al Lago di Cavazzo

Gli anni Settanta sono stati duri per l’Italia. La congiuntura storica non era delle migliori: c’era stato l’attentato di Piazza Fontana e le zone di confine – come il Friuli – si ponevano come l’ultimo baluardo di difesa occidentale dal Comunismo dilagante e stigmatizzato. L’uomo era appena stato sulla Luna e l’Italia era ancora alla ricerca dell’autonomia petrolifera

Anche chi non si sia trovato a vivere quegli anni travagliati, si sarà reso conto del fervore che pervadeva gli animi, soprattutto quelli degli scienziati, dei pionieri e di chi, nel progresso scientifico, ci credeva davvero.

documentario laghi italianiÈ senza dubbio il caso del gruppo di dodici acquanauti che, guidati da Luciano Mecarotti, acconsentirono a trascorrere un mese della loro vita tra le rocce inabissate del lago di Cavazzo.

Lasciate che vi descriva il lago: si tratta dell’invaso naturale più grande del Friuli Venezia-Giulia, il cui canneto è ora biotopo. È ricco di pesci e flora, ed è quasi incredibile immaginarsi che questo fluttuante ecosistema sia stato integrato con una vera e propria cittadella subacquea.

progetto atlantide friuli venezia giulia

Lo staff del progetto, foto via

A diciassette metri di profondità, infatti, furono calate tre case-contenitore completamente autonome, adibite alla vita quotidiana e al lavoro dei dodici partecipanti all’impresa che, per un mese, studiarono le reazioni adattive dell’uomo a quel tipo di vita e i fenomeni geologici e geofisici del lago di Cavazzo. Non risalirono mai, ma compirono delle escursioni libere nel lago; gli unici contatti che ebbero con l’esterno, con la vita in superficie, furono via radio, attraverso la postazione a riva popolata dal resto dello staff, dallo stesso Luciano Mencarotti e dalle Forze Armate.

progetto atlantide laghi italiani

La cartolina del progetto, foto via

L’impresa, infatti, ebbe sia un discreto successo mediatico, sia la benedizione papale, tanto che una seconda trance del Progetto Atlantide si realizzò l’anno successivo, nel 1970. Era un vero e proprio fiore all’occhiello della ricerca italiana, in quanto si trattava del primo insediamento subacqueo plurimo, capace di detronizzare addirittura gli Stati Uniti, il cui progetto prevedeva l’immersione di un unico contenitore.   

Nel 2012, in occasione dell’estrazione di uno dei modelli di zavorra della rimasti ancora sul fondo del lago, è stato presentato il documentario firmato Fredo Valla su soggetto e sceneggiatura di Pietro Spirito, dal titolo Operazione Atlantide. Il documentario è, a tutt’oggi, in fase di produzione, e qui  troverete il trailer.