Il drago d’Orta

Le leggende delle misteriose creature dei laghi

Il lago d’Orta da molti è considerato il Lockness italiano, perché dalle sue acque diversi pescatori, in passato, hanno visto riaffiorare code di drago. Ma non è l’unico bacino abitato da queste creature.

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Lago d’Orta

La leggenda

Il legame tra il lago piemontese e i draghi è molto antico ed è narrato in una leggenda che risale alla seconda metà del IV secolo d.C.
San Giulio, predicatore e guerriero, era fuggito dalla Grecia per scampare alle persecuzioni. Iniziò a erigere chiese cristiane per combattere il paganesimo e, volendo a tutti i costi costruire la sua centesima chiesa, si spinse sulle rive del lago d’Orta.  Qui rimase affascinato dall’ambiente e dall’ isola, la quale, si diceva, fosse allora infestata da draghi e serpenti. Il santo, non trovando una barca per attraversare il lago, stese il proprio mantello sull’acqua e iniziò a camminarci sopra per raggiungere l’isola. Scacciati draghi e serpenti con la sola forza della parola, cominciò a costruire la sua centesima chiesa, nella quale fu poi sepolto. All’interno della basilica si trovano sculture sacre rappresentanti draghi e in sacrestia c’è un antico drago in ferro battuto sopra il quale è appeso un osso, un’enorme vertebra delle dimensioni di un metro.

La storia

La storia reale di queste zone è molto più drammatica. Orta e l’isola di San Giulio conobbero periodi di lotte violente e furono teatro di feroci assedi e di battaglie sanguinose. Si crede che Onorato, vescovo di Novara dal 490 al 500, abbia iniziato le opere di difesa che, continuate nei secoli successivi, ne fecero un luogo inespugnabile. Divenne poi ducato longobardo e fu teatro di atti violenti e sanguinosi quando nel 590 il re longobardo Agilulfo vi fece uccidere il duca Minulfo con l’accusa di tradimento. Nel 957 Berengario II, in lotta con i vescovi-conti di Novara si rinchiuse nell’isola che fu assediata per due mesi dalle truppe di Ottone I. Tra alterne e drammatiche vicende Orta e l’isola rimasero sotto la dominazione dei vescovi di Novara fino al 18 luglio 1817, quando la Chiesa novarese vi rinunciò a favore di Vittorio Emanuele I.

 

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Lago di Santa Croce

Il drago del lago di Santa Croce

Anche questo bacino, che si trova in provincia di Belluno, nella zona dell’Alpago, racchiude nelle sue acque un mistero. Gli abitanti della zona sentono spesso dei forti boati e si narra che siano i draghi che si aggirano tra le rocce. Gli esperti, al contrario, pensano che i boati siano causati da piccoli terremoti che si verificano a poca profondità tra le rocce del lago. Va detto che il paesaggio attorno al lago crea un’ambientazione suggestiva e misteriosa, infatti, le montagne che lo circondano a sud assumono l’aspetto della schiena di un drago, proprio come accade a Lockness.

 


 

Laureata in Scienze della Comunicazione e giornalista pubblicista dal 2008. Ha lavorato come collaboratrice e redattrice in quotidiani e settimanali. Ora collabora con un giornale online e con un free press. È appassionata di cinema e sport.