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La Festa del Sole

Piediluco celebra il solstizio d’estate sull’acque del lago

«Il lago di Piediluco negli anni Sessanta ospitò la fuga romantica di Marcello Mastroianni e Brigitte Bardot. A distanza di anni, questo luogo non ha mutato il suo fascino».

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Lago di Piediluco, pic by Proloco Piediluco

 

Il lago di Piediluco, il magnifico bacino naturale incastonato tra i boschi al confine tra Umbria e Lazio, celebra come ogni anno La Festa delle Acque, storico e tradizionale appuntamento per festeggiare il Sole e il solstizio d’estate. Quest’anno andrà in scena dal 30 giungo all’8 luglio.

La festa

La Festa, in epoca moderna, rappresenta l’autentica eredità di questa millenaria e vede il suo culmine con la sfilata notturna delle Barche Allegoriche e lo spettacolo pirotecnico sulle acque del lago. Le barche sacre di un tempo, con le quali gli antichi esprimevano la propria devozione secondo un preciso rituale religioso, si sono trasformate nelle attuali barche allegoriche in cui la maestria dell’artigianato si fonde con la creatività, le tecnologie e le installazioni moderne, creando opere d’arte uniche e irripetibili.
Ma la festa coinvolge l’intero paese di Piediluco (Terni): le strette viuzze e le piazze si riempiono di colori, profumi, sapori, musica ed eventi. Un vero e proprio festival culturale con spettacoli teatrali e rievocazioni storiche del Medioevo, concerti, degustazioni di prodotti tipici ed il concorso Vicoli e Balconi Fioriti.

 

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Sfilata delle barche sul lago, pic by Proloco Piediluco

L’origine

Le origini sono antichissime. Sin da epoca remota le genti del lago omaggiavano il Sole, fonte e simbolo principale della vita e del divino e con esso esaltavano i poteri della luce e del fuoco, dell’acqua e della terra, delle erbe e dei fiori. Con balli e canti, banchetti e ornando imbarcazioni di fiori e ghirlande, festeggiavano una nuova stagione, per propiziarsi i buoni raccolti estivi.
Una ricorrenza fondamentale fin dall’epoca romana, perché legata alla fecondità della terra, ma al tempo stesso temuta, poiché è in questo periodo dell’anno le giornate tornano ad accorciarsi. La paura che la luce solare potesse esaurirsi portava la popolazione a compiere una serie di riti propiziatori che culminavano in una sfilata di barche.
In questo modo si cercava di allontanare il pericolo e si pregavano gli dei di conservare immutato il corso degli eventi naturali. In particolare, come ricorda il poeta Ovidio, nel giorno del solstizio, i latini celebravano la Fortuna, divinità in grado di orientare secondo il suo capriccio le vicende umane. Riti di purificazione caratterizzavano la notte precedente il solstizio. Durante il Medioevo, invece, si credeva che nella circostanza gli spiriti maligni fossero particolarmente attivi, e per annullarne l’influenza si accendevano falò e si preparava un’acqua odorosa. Ancora oggi un preparato a base di acqua ed essenze vegetali e profumate viene lasciato, di notte, all’esterno delle abitazioni affinché possa essere irrorata dalla magica rugiada del solstizio. Al mattino, le donne vi si detergono il corpo.

Per maggiori informazioni: Festa delle Acque 


Laureata in Scienze della Comunicazione e giornalista pubblicista dal 2008. Ha lavorato come collaboratrice e redattrice in quotidiani e settimanali. Ora collabora con un giornale online e con un free press. È appassionata di cinema e sport.