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La sirenetta del lago

In Alto Adige il bacino di Carezza dai mille colori

«Il lago dai mille colori: dall’azzurro al verde, dal rosso all’indaco, dal giallo all’oro».

Lago di Carezza

 

Piccolo ma tutto da scoprire, per gli amanti della natura, è il lago di Carezza. Lo specchio di acqua cristallina si trova incastonato tra i boschi di abeti sotto le pendici del massiccio del Latemar, in Alto Adige. La sua particolarità, che attira turisti e visitatori, sono i mille colori che lo caratterizzano: per questo nella lingua ladina viene chiamato anche Lec de Ergobando (o arcoboàn), cioè lago dell’arcobaleno. Il nome Carezza, invece, è riconducibile alle Caricaceae, una famiglia di piante dalle foglie larghe e carezza sarebbe appunto l’adattamento italiano del termine dialettale locale che indica queste piante.
Ma il lago è legato a una leggenda e alla storia della sirenetta Ondina che viveva nelle sue acque. Una statua al suo interno testimonia la sua antica presenza e ricrea un’atmosfera incantata dove solo i suoni della natura rompono il silenzio intorno al lago. 

 

La sirenetta del lago

La leggenda della sirenetta

Si racconta che molti anni fa nel lago vivesse una splendida sirenetta di nome Ondina. Un giorno lo stregone di Masarè la sentì cantare e si innamorò di lei. Usò tutti i suoi poteri per conquistare la fatina del lago senza però riuscirvi. Lo stregone, non si arrese e chiese aiuto alla strega Langwerda che gli consigliò di travestirsi da venditore di gioielli, di stendere un arcobaleno dal Catinaccio al Latemar e di recarsi quindi al lago di Carezza per attirare la sirenetta e portarla con sé. Lo stregone ascoltò la strega ma dimenticò di travestirsi. La ninfa rimase stupita di fronte all’arcobaleno colorato, incastonato di gemme preziose, ma ben presto si accorse della presenza del mago e si immerse nuovamente nelle acque del lago. Da allora scomparì e non fu più vista da nessuno. Lo stregone, distrutto dalle pene d’amore, strappò l’arcobaleno dal cielo, lo scaraventò a terra e gettò tutte le pietre preziose nel lago. È per questo che ancora oggi il lago di Carezza risplende dei stupendi colori dell’arcobaleno.


Laureata in Scienze della Comunicazione e giornalista pubblicista dal 2008. Ha lavorato come collaboratrice e redattrice in quotidiani e settimanali. Ora collabora con un giornale online e con un free press. È appassionata di cinema e sport.