La Lucia del lago di Como

La più famosa imbarcazione da pesca

«Essi si avviarono zitti zitti alla riva ch’era stata loro indicata; videro il battello pronto, e data e barattata la parola, c’entrarono. […] Non tirava un alito di vento; il lago giaceva liscio e piano…». (XIII capitolo, Promessi Sposi).

Lucia, Renzo e Agnese salirono proprio in un batell per sfuggire da Don Rodrigo e attraversare il lago di Como. Questa antica imbarcazione da pesca, chiamata anche Lucia (in onore appunto della protagonista dell’opera di Alessandro Manzoni), veniva utilizzata anche per il trasposto delle persone.

 

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Illustrazione dei Promessi Sposi di Francesco Gonin, 1840

Storia e utilizzo

Il batell, in dialetto brianzolo, a remi o a vela, è la più famosa imbarcazione del lago di Como, tanto che ne è divenuta il simbolo. Le sue origini risalgono al XV secolo e fu progettata come barca da pesca con fondo piatto, caratterizzata da tre cerchi di legno con lo scopo di sostenere una tenda per proteggere i pescatori durante le traversate del lago. Nonostante fosse nata come barca da lavoro (pesca o trasporto di merci poco ingombranti), nell’Ottocento fu modificata per essere utilizzata per la navigazione da diporto: venne ridotto lo spazio per il carico, furono aggiunte delle panche lungo i fianchi per i passeggeri e fu introdotto anche il timone. Ci fu anche una maggior cura delle finiture, in particolare nei terminali delle travi sporgenti e nei frangiflutti di prua. Si utilizzarono colorazioni come bianco e celeste su fondo nero e rosso, proprio per caratterizzarla.

 

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La Lucia sul lago di Como

La costruzione

Per la sua costruzione, inizialmente, veniva utilizzato il castagno, in quando molto presente nei monti che circondavano il lago. Poi con il tempo si è passati all’autilizzo del mogano e del larice. I remi, invece, venivano realizzati in abete, mentre gli scalmi in rovere.
A causa della sua grandezza ridotta – era lunga sei metri e larga due – conteneva al massimo due pescatori. Rispetto al navett, lo scafo forniva meno spazio per il carico di reti e di pescato, ma permetteva di ospitare passeggeri. Era un’imbarcazione che consentiva la pesca a strascico nelle acque lacustri, quando questo tipo di pesca venne abolito, la barca non andò in pensione, ma come detto, venne riutilizzata per il trasposto di passeggeri.

 


Fonti

www.my.tremezzina.co

www.comoeilsuolago.it


Laureata in Scienze della Comunicazione e giornalista pubblicista dal 2008. Ha lavorato come collaboratrice e redattrice in quotidiani e settimanali. Ora collabora con un giornale online e con un free press. È appassionata di cinema e sport.