Risorto dalle ceneri

La bella storia del Barchetto di San Feliciano, andato in fumo e dalle sue ceneri risorto

Non si può certo dire che il Lago Trasimeno manchi di tradizione ittica. Basti pensare al Museo della Pesca di San Feliciano, al Centro di documentazione Imbarcazioni tradizionali delle acque interne italiane di Passignano sul Trasimeno e a tutte quelle forme di associazionismo cittadino che intendono preservare la preziosità della cultura lacustre. Ma cosa succede quando uno degli ultimi baluardi di questa tradizione viene dato alle fiamme? Questa è la storia di una nobile iniziativa.

lago trasimeno

Barchetto del gorro ormeggiato davanti Passignano. Uno dei modelli in uso nei primi anni Dieci del Novecento. Foto Tilli (Small)

Il dolo

Il 5 maggio, nella storia, sono accaduti molti eventi importanti: è morto Napoleone Bonaparte, è salpato Garibaldi con i suoi Mille, è andata in onda l’ultima puntata di Love Boat.
A San Feliciano, villaggio di pescatori sul Lago Trasimeno, nella notte del 5 maggio 2017 è andato a fuoco per danneggiamento colposo il Barchetto, ultimo esemplare testimone dell’evoluzione di una barca da pesca che ha antenati secolari nella tradizione del Trasimeno. Il barchetto da gorro era infatti un’imbarcazione utilizzata fino agli anni Trenta del XX secolo per la pesca con la grande rete a strascico, detta appunto gorro.

Il calendario dell’estate

In seguito alla distruzione del Barchetto, Marco Pareti e Rosanna Milone hanno realizzato la raccolta fondi che ha portato solo 1 mese dopo, il 10 giugno 2017, alla presentazione del Calendario dell’estate, il cui ricavato ha permesso di aprire un conto dedicato alla ricostruzione del Barchetto di circa 4.200 euro. Il calendario è composto da foto del lago scattate dalla costa orientale, abbinate a testi dedicati al Trasimeno da scrittori illustri come Gabriele D’Annunzio, Virginia Wolf, Wolfgang Goethe e tanti altri. Ma la vera particolarità è quella di iniziare a giugno 2017 e di finire a maggio 2018, in onore dell’estate, la stagione in cui il Lago Trasimeno è più vissuto.

La rete

Per garantire un corretto utilizzo dei fondi raccolti, Marco e Rosanna, sotto l’egida del Comune di Magione, hanno creato e coordinato un Gruppo di Lavoro, composto da soggetti esperti del settore: Cooperativa Pescatori, Pro Loco San Feliciano, Museo della Pesca San Feliciano, ALLIAtlante Linguistico dei Laghi Italiani – LOGO, ARBITAssociazione Recupero Barche Interne TradizionaliLega Navale Sezione Trasimeno e Circolo Rematori di San Feliciano Asd. Il Comitato, definita l’importanza della fedeltà all’originale, ma anche dell’utilizzabilità futura del nuovo Barchetto, ha nominato un referente di cantiere e definito un piano di lavoro.  Nel frattempo, Vanni Ruggeri, presidente del Consiglio Comunale con delega alla Cultura, si è dedicato al risarcimento da parte dell’Unipol Sai, che si è concretizzato nel febbraio 2018 in 12.000 euro. È stata inoltre creata una pagina FacebookRicostruiamo il Barchetto – da cui tutti i sostenitori e interessati possono ricevere aggiornamenti sull’andamento della ricostruzione.

 

Progetto del Barchetto

La presentazione dell’uscio

Ed eccoci a sabato 5 maggio 2018: a un anno esatto dall’incendio si inaugura l’inizio della ricostruzione con la presentazione dell’uscio. Cos’è l’uscio? È la cosiddetta zattera, da sempre la base calpestabile delle barche del Trasimeno, il corrispondente della prima pietra per gli edifici. Viene chiamato così perché è molto simile all’uscio di casa, alla porta di legno.
La presentazione vuole essere un momento per festeggiare con tutti coloro che hanno reso possibile tutto ciò: dai grandi sponsor ai grandi singoli che hanno acquistato il Calendario dell’estate. Perché è importante sottolineare un dato prezioso: dei circa 6.300 euro raccolti, ben 1.800 sono di singoli privati, 1.000 da aziende locali e 1.600 da associazioni. I main sponsor sono stati due, Cancelloni Food Service Spa e Pesciarelli, che hanno dato il sostegno decisivo.
È stato inoltre presentato il progetto di un altro prezioso tassello di questa ricostruzione: Ezio e Giulio Rosa hanno sponsorizzato, con la loro azienda di lavorazione del cannino lacustre – la LACEP di San Feliciano – la costruzione della tettoia di protezione del Barchetto, fondamentale per la sua tutela.
Questo Barchetto è veramente figlio di una mobilitazione sociale e di una collaborazione tra società civile e istituzioni. È testimone non solo della storia delle imbarcazioni del Lago Trasimeno, ma anche di una sinergia costruttiva e fattiva.
La ricostruzione del Barchetto si inserisce nel quadro di Trasimeno in Dialogo, un progetto sociale e culturale, contenitore di idee ed iniziative – come libri, calendari ed eventi – sviluppate con e per la popolazione locale. Si tratta del frutto più autentico dell’amore per il Lago Trasimeno.

 

di Rosanna Milone per Trasimeno in Dialogo-Progetto sociale di Marco Pareti, Stefano Fasi, Rosanna Milone