La leggenda vuole che le splendide acque di questo lago rispecchino i pezzi dell’arcobaleno che vi fu gettato dallo stregone Latemar.
In effetti Carezza, nella lingua ladina Lec de Egobando, sfiora tutti i colori dell’arcobaleno, riflettendo le cime dei monti e degli abeti che lo cingono.