La lotta delle uova a Tremosine

Il giorno di Pasqua va in scena la tradizionale sfida

Tremosine sul Garda festeggia la Pasqua a colpi di uova. Da qualche anno nel borgo sul Benaco si svolge un vero e proprio torneo chiamato s’ciapì.

Il gioco nasce da una antica tradizione popolare locale e vede come protagoniste le uova appositamente decorate con infusi d’erbe o di scorze. Lo s’ciapì consiste nel tenere in mano un uovo sodo mentre l’avversario lo colpisce con un altro uovo. Questa usanza, decisamente sentita da queste parti, affonda le sue radici nella notte dei tempi, quando poter mettere sulla tavola un uovo in più poteva essere molto importante.

La gara e le sue regole

Il giorno di Pasqua, come detto, è consuetudine che uomini e ragazzi si incontrino in piazza per sfidarsi nel gioco dello s’ciapì, organizzato dalla Proloco locale. Esso consiste semplicemente nel battere il proprio uovo sodo contro quello dell’avversario, punta contro punta oppure pancia contro pancia. Il proprietario dell’uovo che rimane integro vince e riceve in premio l’uovo rotto dell’avversario. Le uova sode vengono numerate e iscritte alla gara, ne sono ammesse 256 per ogni girone. Segue poi un’estrazione per stabilire l’ordine di svolgimento della gara: il primo uovo estratto dovrà colpire, mentre il secondo dovrà ricevere il colpo e così via.
Durante le fasi eliminatorie il numero delle uova verrà via via dimezzato e le ultime quattro si sfideranno nella gara finale dalla quale uscirà il vincitore. Solo queste ultime uova verranno rotte e attentamente osservate per verificare la presenza di eventuali trucchi e imbrogli.

 

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L’attenta scelta delle uova

Nulla è lasciato al caso. I preparativi della gara iniziano, infatti, molti giorni prima di Pasqua. In questo periodo, in vista del torneo, l’alimentazione delle galline viene particolarmente curata: al becchime si aggiunge, a volte, persino polvere di marmo, affinché i gusci delle uova diventino più resistenti.
La selezione delle uova da competizione richiede inoltre, particolare esperienza: si osservano le fasi lunari, avendo cura di scegliere quelle deposte in assenza di luna, perché si pensa che siano meno vuote all’interno. I gusci inoltre devono essere resistenti e privi di qualsiasi imperfezione. All’acqua di cottura, assieme ai coloranti, viene aggiunto anche del sale che contribuisce a indurire ulteriormente il guscio. Una volta cotte, le uova verranno di nuovo selezionate: la luna (il vuoto nell’albume) dovrà trovarsi in pancia, non alle estremità: i più esperti ne sanno individuare l’esatta posizione battendo l’uovo sui denti.

 


 

 

Fonti: InfoTremosine

Laureata in Scienze della Comunicazione e giornalista pubblicista dal 2008. Ha lavorato come collaboratrice e redattrice in quotidiani e settimanali. Ora collabora con un giornale online e con un free press. È appassionata di cinema e sport.