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Il lago delle quattro stagioni

Boschi, cascate e bacini che scompaiono: alla scoperta di un luogo incantato in Abruzzo

Il Lago Vivo è uno dei simboli del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Si tratta di un luogo di rara bellezza: un bel laghetto incastonato tra faggete sterminate, ai piedi di alcune delle più selvagge montagne dell’intero Appennino.

Situato in una conca e osservato dall’alto dalle cime dello Iamiccio, del Tartaro, dell’Altare e del Petroso, questo delizioso specchio d’acqua non sta mai fermo: da qui il suo nome Vivo. In primavera, infatti, con lo scioglimento delle nevi raggiunge il suo massimo livello, ma tende a cambiare continuamente le proprie dimensioni in base alle stagioni. Non lo si rivedrà mai due volte uguale

 

Lago Vivo, foto by Parco Nazionale d’Abruzzo

Le quattro stagioni del lago

In inverno il lago – che si trova a oltre 1500 metri d’altezza nel comune di Barrea (L’Aquila) – viene ricoperto da una coltre di neve e, dormendo, trascorre così la fredda stagione, nascosto dal ghiaccio. In primavera – come detto – raggiunge il suo massimo livello, grazie allo scioglimento della neve, e le acque limpide riempiono tutto il suo bacino. Tutto intorno a lui si risveglia, tra colori vivaci e animali, che lungo le sue sponde cercano rifugio e acqua.  
Arriva poi l’estate e – è proprio il caso di dirlo – il lago se ne va in vacanza. Sparisce, si secca, e al suo posto restano solo delle pozzanghere fangose e l’erba, a tratti ingiallita dal sole; anche la Fonte degli Uccelli – una sorgente naturale situata nella zona – perde il suo vigore, perché troppo fiaccata dal sole. Nel tardo autunno, quando il bacino comincia a riempirsi, le sue rive sono frequentate dai cervi che si affrontano nella stagione degli amori. Questo è il luogo preferito di animali – oltre al cervo, è frequentato anche dai lupi – e delle fate.

Un luogo fatato

Intorno al lago si estendono grandi faggete e risalendo il sentiero, verso la parte più alta del Parco Nazionale d’Abruzzo, ci si immerge in meravigliosi boschi di imponenti faggi. Sembra di essere proprio in una fiaba, un luogo in cui potresti incontrare fate, gnomi e creature del bosco.    
Se si è nella zona non si può non andare ad ammirare la Grotta dello Schievo: situata nel cuore del Parco, è un vero e proprio angolo di paradiso. Un tempo nascosta e quasi inaccessibile, oggi è meta di pellegrinaggio per escursionisti e turisti. Un itinerario incantato tra cascatelle e fauna selvatica, accompagnati dal suono del fiume e dalla magia del bosco. Durante la stagione primaverile, questo luogo regala uno spettacolo meraviglioso, tra colori, luci e rumori della natura. All’interno, nella parete opposta all’ingresso e a un’altezza di circa 5 metri, c’è un grosso foro dal quale esce, in modo variabile a seconda delle piogge stagionali, un getto d’acqua gelida e cristallina che va a formare un laghetto all’interno della grotta. Insomma, un luogo tutto da scoprire, che vi porterà in una dimensione magica e fiabesca. 

 

 

Per maggiori informazioni: Parco Nazionale d’Abruzzo.


Laureata in Scienze della Comunicazione e giornalista pubblicista dal 2008. Ha lavorato come collaboratrice e redattrice in quotidiani e settimanali. Ora collabora con un giornale online e con un free press. È appassionata di cinema e sport.