La Perla della Brianza

Chiamato perla della Brianza, il lago di Pusiano ha suggestionato in passato artisti e personaggi pubblici, offrendone oggi traccia attraverso componimenti poetici, percorsi naturalistici, palazzi e luoghi dall'atmosfera magica

Continua il viaggio alla scoperta dei Laghi Brianzoli, piccole macchie azzurre sulla carta geografica della Lombardia. Oggi siamo sul Lago di Pusiano, uno tra i più suggestivi specchi lacustri “minori” della Lombardia, chiamato anche la perla della Brianza.

È tutelato dal Parco della Valle del Lambro ed è Sito di Interesse Comunitario (SIC) protetto e riconosciuto dalla Comunità Europea. Dista circa sette chilometri dal Lago di Alserio, sedici da Como, poco più di quindici da Lecco, e una ventina da Milano. Questo lago è delimitato a sud da basse colline di origine morenica e a nord dalle pendici del Cornizzolo, ottimo punto di lancio per chi pratica parapendio o deltaplano. Sulle sponde del lago si affacciano quattro comuni della provincia di Como – Pusiano, Eupilio, Erba e Merone – e tre della provincia di Lecco – Bosisio Parini, Cesana Brianza e Rogeno. Con i suoi unidic chilometri di perimetro e 5,2 km² di superficie, si fa ammirare per molte ragioni, anche da chi è semplicemente in transito per questo territorio, tra le province di Como e Lecco. Per apprezzarne le peculiarità, tuttavia bisogna sostarvi, anche perché non si può perdere l’occasione di visitare l’isoletta dei Cipressi che spunta dalle sue acque!
Pusiano è un lago che ha due immissari, il Lambrone (canale artificiale creato per far confluire il Lambro nel tratto immediatamente a monte di questo lago) e il torrente che scende dal sovrastante lago di Segrino. È uno specchio d’acqua situato a 260 metri s.l.m. e ha una profondità media di 14,03 m con una punta massima di 24,3 metri. Un tempo doveva essere unito al lago di Alserio, infatti Caio Plinio Secondo – Plinio il Vecchio– nella Naturalis Historia  narrava di un grande lago chiamato Eupili.

Le vicissitudini della Perla

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Particolare della zona umida del Lago di Pusiano, foto di Marisa Uberti

Lo specchio lacustre è stato sempre fonte di ispirazione per poeti e pittori e ancora oggi lo è per tutti coloro che con sensibilità lo osservano, adagiato nel suo mirabile paesaggio naturalistico. Del periodo preistorico sono emerse varie testimonianze, come l’ascia di bronzo e punte di frecce trovate a circa tre metri di profondità nella torbiera di Bosisio, oltre al villaggio su palafitte, che giace sott’acqua nei pressi dell’Isola dei Cipressi. Nel Medioevo il lago di Pusiano apparteneva all’Arcivescovo di Milano Castone Torriani, che nel 1314 regolarizzò la spartizione del bacino con la collegiata di San Giovanni di Monza, ottenendo per sé e la mensa dei bisognosi i tre quarti, mentre alla controparte andò il restante quarto. La proprietà del lago passò di mano in mano: nel 1483 l’Arcivescovo milanese lo concesse a dei privati che pagavano un regolare affitto e erano obbligati a corrispondere un certo quantitativo di pesce alla mensa dei poveri durante la Quaresima. Nel 1550 giunse sul lago di Pusiano la famiglia Carpani, che fu fautrice di un notevole sviluppo e ne restò proprietaria fino al 1765, finché il lago venne incamerato da Napoleone. Nel 1870 il lago venne acquisito dal comune di Bosisio, ma poco tempo dopo il bacino e le sue pertinenze passarono nuovamente a privati, istituitisi in una società chiamata Proprietari Lago Pusiano e annessi. Mussolini, nel 1922, dichiarò le acque italiane proprietà demaniale e vennero attribuiti ai proprietari i diritti ormai secolari (pesca, navigazione, fare il ghiaccio, ecc.). Sembra che questi diritti siano ancora in parte attuali.

Tra storia e leggenda

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Vista dell’Isola dei Cipressi, foto di Marisa Uberti

Il lago ha un sicuro primato: sulle sue acque comparve il primo battello a vapore d’Italia, nel 1820. Esperimento che gli Austriaci, allora governanti, non gradirono, temendo che vi fosse lo zampino dei Carbonari che volevano coprire i propri movimenti. Alcuni anni prima il meccanico Locatelli aveva sperimentato invece una curiosa quanto innovativa imbarcazione che, grazie ad una dotazione “tecnologica”, non sarebbe mai dovuta naufragare. Il battello innaufragabile è rimasto nella leggenda perché non esistono documenti conosciuti su quel prototipo.
Le atmosfere lacustri hanno sempre un magico alone di mistero che vi aleggia intorno e anche Pusiano non ne è privo. Una tradizione leggendaria vuole che un perfido drago alato albergasse nelle acque del lago e scorrazzasse da Erba fino in Valassina, spandendo miasmi pestiferi. Divorava senza posa gli armenti e, per placarne l’ira, il popolo prese la decisione di estrarre a sorte dei giovinetti destinati a diventare il pasto del mostro! Quando però fu il turno della dolce principessa Cleodolinda di Morchiuso, la catena dei terribili sacrifici si interruppe perché intervenne San Giorgio a salvare la fanciulla, ammansendo dapprima la belva con fiori di sambuco e poi decapitandola. La testa del drago iniziò a rotolare per la discesa, sanguinando, fino a cadere nel lago di Pusiano. Le acque prontamente l’agguantarono e si crede che ancora oggi esse custodiscano con orgoglio la testa mozzata del mostro, divenuto pasto del lago. 

Cosa fare al lago di Pusiano

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Relax al lago, foto di Marisa Uberti

La fantasia non guasta, ma accompagnamola con dinamiche realtà da vivere, per un giorno o per soggiorni più prolungati. Gli itinerari che si possono affrontare nei dintorni dipendono dal tempo che si ha a disposizione, ma ce n’è per tutti i gusti: chiese e cappelle, dimore storiche, sentieri naturalistici… Sono inoltre possibili attività entusiasmanti come birdwatching, canoa, kayak, oppure ci si può dedicare alla pesca controllata e regolamentata, carpfishing, spinning. Non va dimenticato che sul lago di Pusiano si allenano le più importanti squadre internazionali di canoa e kayak, le quali proprio su queste acque preparano i campionati europei, mondiali e le Olimpiadi. Dal 1996 è attivo il CKC (Centro Kayak Canoa Pusiano), regolarmente iscritto al Coni, che si occupa anche di formazione per giovani e principianti.
Se si è sulla sponda comasca, a Pusiano si può fare un’esperienza originale nella Cava pusianese, uno dei luoghi più affascinanti situati a ridosso del lago. La Cava è allocata in via Trento, in uno spazio straordinario sito ai piedi del Monte Cornizzolo. L’ex-miniera è stata riadattata e aperta al pubblico nel 2004, qualificandosi come prestigiosa location per numerosi eventi culturali (musicali, teatrali, di intrattenimento) che l’hanno fatta conoscere in varie parti del mondo.
Sempre a Pusiano, in via Madonna della Neve, visse per diverso tempo l’artista trentino Giovanni Segantini, insieme alla moglie e ai figli. Spostatosi poi ad Eupilio, dipinse nel periodo trascorso su questo lago quasi trecento degli ottocento dipinti realizzati nella sua vita. Rappresentò nature morte, animali, ritratti di gente comune, contadini, facendo emergere la fatica e il legame con la terra e la natura. Nei quadri sono immortalati i laghi di Pusiano, di Segrino e di Annone.
In occasione della festa della Madonna della Neve (4-5 Agosto), Pusiano onora solennemente l’omonimo santuario (XVI secolo) che sorge ad un’altitudine di quattrocento metri circa del Monte Cornizzolo, con celebrazioni religiose e profane: tutto il paese viene illuminato con i tradizionali lumit e balunit, preparati pazientemente dalle mani esperte di un gruppo di cittadini nel corso dell’anno; si pranza all’aperto, degustando specialità locali, mentre all’imbrunire le barchette illuminate solcano le acque del lago, in un’atmosfera unica. Prima della mezzanotte del 5 agosto (intorno alle 22.30-23.00 del 4) inizia lo show dei fuochi d’artificio da apposite zattere galleggianti ancorate al largo del lago. Spettacolo che si rinnova ogni anno, da non perdere!

Luoghi magici

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Statua del poeta-abate Giuseppe Parini, foto di Marisa Uberti

Una delle dimore d’epoca più apprezzabili è Palazzo Beauharnais (già Carpani) appartenuto ad Eugenio Beauharnais (figliastro del Bonaparte), nominato viceré d’Italia. In questo palazzo Eugenio passava le vacanze (1805-1814), in attesa che fosse pronta la Villa Reale di Monza. Narra una curiosa leggenda che egli potesse entrare nella camera da letto direttamente a cavallo, evitando eventuali fucilate da possibili attentatori! Per questo il palazzo di Pusiano sarebbe stato preferito ad altri. Oggi vi ha sede un istituto scolastico pubblico.
Gli appassionati di grotte possono recarsi al Buco del Piombo, nel comune di Erba, imponente grotta giurassica scavata quasi totalmente nella maiolica e costituita da un vasto e intricato sistema di cunicoli ancora in parte da esplorare. Dal 2007 la regione Lombardia ha riconosciuto l’imponente caverna come Sito di Interesse Archeologico e ambientale, di estremo rilievo dal punto di vista geologico.
Se si è sulla sponda lecchese, si può cogliere l’occasione per visitare il Museo-Casa Natale di Giuseppe Parini a Bosisio Parini, la struttura più significativa del paese, dove nacque il celebre abate-poeta nel 1729 e dove passò l’infanzia fino ai dieci anni. Parini, uno dei massimi esponenti del neo-classicismo e dell’Illuminismo italiano, dedicò al lago di Pusiano il suo primo libro di poesie con lo pseudonimo di Ripano Eupilino (Ripano, anagramma di Parino, suo vero cognome; Eupilino, dal toponimo del lago, chiamato anticamente Ѐupilio). Le lodi che egli elargì nei confronti della bellezza della zona incrementarono, qui e in tutta la Brianza, l’arrivo di famiglie aristocratiche da Milano e da tutta la Lombardia, che costruirono sontuose dimore circondate da parchi, sia per residenze stabili che di villeggiatura. Nel 1930 la dimora venne

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Pensilina dell’imbarcadero di Bosisio-Parini. L’attuale molo è stato realizzato nel 2005, dopo decenni di abbandono (un primo approdo risaliva al 1867) per predisporre un adeguato attracco per il battello che solca le acque del lago, foto di Marisa Uberti

venduta allo Stato dai discendenti del Parini, gli Appiani, e trasformata in Museo. Il progetto turistico ha predisposto, a partire dalla casa-museo, un Percorso pariniano a tappe che, snodandosi tra i vicoli del borgo, segnala i luoghi legati al personaggio: la chiesa antica, il fonte battesimale, le lapidi, la piazza. Nel borgo si possono incontrare belle dimore d’epoca appartenute alle maggiori famiglie lombarde, come Villa Appiani, appartenuta ad Angelica, sorella del pittore Andrea Appiani, ritrattista ufficiale di Napoleone.
A Merone si può ammirare il Cavo Diotti, speciale opera idraulica in attività dall’inizio del 1800 con il compito di regolare la piena del lago e la portata emissiva del Lambro. Ma il lago di Pusiano è da godere solcandone direttamente le acque a bordo della Motonave Enigma (partenza da Pusiano tutto l’anno) o del Battello Vago Eupili. La Motonave Enigma funziona a propulsione solare che non ha impatto sull’ambiente, preservandone l’integrità. La sua tecnologia, totalmente ecologica, la rende rara a livello mondiale. Può portare settantotto passeggeri ed effettua corse tutte l’anno. Oltre a viaggi di linea, effettua crociere diurne e notturne, escursioni sull’Isola dei Cipressi, escursioni didattiche, feste e molto altro. A bordo della Motonave si ha la possibilità di toccare tutti i comuni del lago di Pusiano e conoscere la flora e la fauna lacustri. Offerta simile, ma limitata alle domeniche e giorni festivi del periodo primaverile e estivo, è fornita dall’ecobattello Vago Ѐupili.
Se si sceglie di fare un’escursione all’Isola dei Cipressi, bisogna pensare a prenotarsi per tempo perché è molto gettonata e vengono organizzate escursioni in date prefissate. Del resto, anche gli uomini primitivi l’avevano già “adocchiata”! A testimonianza di questo sono le tracce del villaggio palafitticolo ritrovato sulla punta orientale dell’isola, risalente al 15.000-10.000 a.C.. La magnifica isoletta è di proprietà privata e la si vede bene stando sulle rive dei paesi di Pusiano o Eupilio. Le sue dimensioni sono esigue: è lunga 258 metri e larga 93 metri; l’altezza massima sul pelo dell’acqua è di 13 metri e ha una superficie di 15.708 metri². La punta dell’isolotto è rivolta a est, nord-est. Il suo nome non è sempre stato quello attuale: nel 1605 era denominata Isola delli Signori Carpani, successivamente, tra 1700 e il 1800 Isolino dei cipressi e degli ulivi; nel 1818 la si trova come Delizia d’Adda; nel 1972 Isola dei Pini. È consentito l’accesso solo tramite escursione organizzata; in passato fu scelta come luogo di delizie da diverse personalità, tra cui  il già citato Eugène de Beauharnais. La famiglia milanese che la abita tutt’ora, provvede alla manutenzione e ha contribuito al ripopolamento della fauna lacustre con aironi, pavoni, cigni. Tra gli animali del parco dell’isola, gli originalissimi i canguri Wallaby.


Marisa Uberti è una ricercatrice indipendente, di formazione scientifica. Nata in provincia di Brescia, da tredici anni vive a Spirano, nei pressi di Bergamo. Nel 2002 ha fondato il sito culturale Due passi nel mistero, che annovera importanti collaborazioni e per il quale ha prodotto innumerevoli studi e reportage derivanti soprattutto dai suoi frequenti viaggi in Italia e in Europa. È membro dell'Associazione Ligure per lo Sviluppo degli Studi Archeoastronomici (A.L.S.S.A.) e del Gruppo di Ricerca Storica diretto dal prof. don G. Donni di Rovato (BS). Dal 2013 è curatrice del Centro Studi Triplice Cinta e ha all'attivo tre pubblicazioni saggistiche.